Casa Professa di Venezia e chiesa di Santa Maria Assunta. Italia. Provincia di Venezia. Assistenza di Italia.
Pianta della casa e della chiesa, piano terra.
Il complesso si compone di chiesa, corpi di fabbrica articolati intorno a due chiostri e due corti, un’ampia area scoperta. La chiesa presenta la facciata verso il campo, impianto a navata unica, abside rettangolare e, lungo il lato sinistro, due cappelle (l’una quadrangolare, l’altra con terminazione semicircolare) due vani, un corpo scala, il campanile e un ambiente a pianta longitudinale terminante con abside rettangolare tutti prospicienti un’ampia area scoperta a settentrione verso le Fondamenta Nuove e la Laguna.
I chiostri sono connotati dal pozzo centrale, la corte maggiore è porticata lungo tutti i lati. Nel chiostro minore non è porticato il lato corto posto verso ovest. Lungo il Canal del tragheto di Muran la scalinata denota l’ingresso principale con la porta d’acqua, in asse con il corpo di fabbrica posto tra le due corti maggiori. Attorno alle due corti (una, con pozzo, è prospiciente il campo) sono disposti ambienti di servizio e d’uso tra i quali spiccano grandi magazzini da olio.
Al centro: PIANTA DELLA CHIESA E CASA; CAMPO.
A sinistra, verticalmente: LAGUNA; diagonalmente FONDAMENTE NOVE; verticalmente, TEREN VACUO;
A sinistra, orizzontalmente: STRADA.
In alto: diagonalmente, Ponte; orizzontalmente, CANAL DEL TRAGHETO DI MURAN.
A destra verticalmente, MAGAZENI DA OGLIO, RIO DI SANTA CATARINA.
A destra, orizzontalmente: PONTE.
Verso l’angolo inferiore destro, verticalmente: Strada dietro l’Aqua che và a Santa Catarina
Lettere accompagnate da numeri denotano sia gli ambienti interni sia le aree scoperte, di cui sono riportate le dimensioni
Il disegno è privo di legenda. È presente la rosa dei venti.
Secondo Zanardi il disegno illustra, pur con variazioni, lo status dell’area di proprietà dei Crociferi al momento dell’acquisto da parte dei Gesuiti. La datazione fornita, dunque, è successiva al 1657. Il terminus ante quem è dato da VR 361 e VR 362, i quali presentano la parte del complesso verso il Rio di S. Caterina nel 1667.
VR 358 trova una corrispondenza diretta con VR 359, con piccole differenze riscontrabili in VR 358 nella presenza delle scale negli ambienti indicati indicate come D3, I2. Probabilmente si tratta della copia definitiva (e più dettagliata) della pianta.
Rispetto al VR 358bis, la chiesa non comprende le cappelle lungo il lato del chiostro maggiore, ma presenta un barco/coro sostenuto da quattro pilastri (con relativi riscontri sui muri perimetrali) in corrispondenza degli altari indicati con le lettere F e G.
Rispetto a VR 157, App. II, sono individuabili piccole differenze: VR 358 non indica la dedicazione delle cappelle poste sul lato sinistro della chiesa; diversa è la conformazione della cappella in VR 358 raffigurata con abside semicircolare; diversa appare anche la ripartizione interna degli ambienti di sacrestia e l’articolazione muraria del campanile.
Vallery-Radot, J., Le recueil de plans d´édifices de la Compagnie de Jésus conservé a la Biblioghèque Nationale de Paris, Roma, Institutum Historicum S.J., 1960, pp. 93-94.
Zanardi, Mario, I “domicilia” o centri operativi della Compagnia di Gesù nello Stato Veneto (1542-1773), in I Gesuiti e Venezia. Momenti e problemi di storia veneziana della Compagnia di Gesù, a cura di Zanardi, Mario, atti del convegno, Padova, 1994, pp. 89-180.
Dario, Marisa, Autoglorificazione patrizia e architettura: il caso della famiglia Da Lezze alla Misericordia (secc. XVI-XVII), in “Studi Veneziani”, (30) 1995, pp. 167-210.
Frank, Martina, La Chiesa di Santa Maria Assunta dei Gesuiti: architettura, decorazione, arredo, in Puppi, L., Lonzi, L., a cura di, La Notte di San Lorenzo. Genesi, contesti, peripezie di un capolavoro di Tiziano, Vicenza, Terraferma, 2013, pp. 44-63.
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